-
GaN
- Se unió el 15-11-2007
- 15.800
Envíos:
- Adicto a Señales
|
Re: Post Oficial Rumorología 2008-09
En el Tuttosport de hoy: Tiago, capolinea Melbourne L’obiettivo adesso è Madrid La
gara di venerdì col Victory, poi l’addio: con Ranieri non c’è mai stato
feeling. «Preferisco non parlare, l’ultima volta che l’ho fatto è
successo il finimondo...». La società lavora per cederlo all’Atletico
NOSTRO INVIATO
MARINA SALVETTI
MELBOURNE.
« Ti- ago Ti- ago, Ti- ago Tiago » cantavano l’estate scorsa i tifosi
nel ritiro di Pinzolo. Dieci mesi dopo l’amichevole di venerdì sera
contro il Victory a Melbourne, terza e ultima tappa del tour asiatico-
australiano della Juventus, potrebbe rivelarsi la partita d’addio di
Tiago
Cardoso Mendes. Il saluto malinconico del campione
portoghese che, arrivato a Torino con un curriculum di tutto rispetto,
buon comprimario con il Chelsea e protagonista con i campioni di
Francia del Lione in Champions League, ha vissuto in bianconero la
peggiore stagione della sua carriera.
DELUSO PER IL FALLIMENTO
Doveva essere il colpo di mercato del club ritornato in serie A, un
acquisto da 13 milioni di euro per reggere il centrocampo, tramutatosi
nell’arco di poco tempo in un clamoroso flop. Un’etichetta che Tiago
ha sempre vissuto con profonda amarezza, anche se sul campo non ha
mai dato l’impressione di poter capovolgere il giudizio, ma ciò non
gli impedisce di provare dispiacere per non essere riuscito a
dimostrare le sue qualità e delusione per il fallimento. A dispetto
però della valutazione generale, i compagni ( da
Buffon
a
Camoranesi e
Zanetti)
continuano a difenderne
il valore e anche i tifosi sono divisi sull’opportunità di venderlo,
temendo una bocciatura affrettata. Gli unici che hanno invece pochi
dubbi sono la società e lo staff tecnico di Claudio
Ranieri,
cioè le persone deputate a gestire squadra e mercato e a trovare per
Tiago una destinazione adeguata, soprattutto a livello economico,
affinché la cessione non diventi una minus valenza troppo pesante per
il bilancio.
SINCERO
« Preferisco non parlare, si è detto e scritto troppo su di me. Tutti
sempre a chiedere a Ranieri di Tiago. E poi, l’unica volta che ho
rilasciato un’intervista a un giornale portoghese è scoppiato il
finimondo. Ma io sono così, se mi viene fatta una domanda rispondo con
sincerità, non riesco a mentire » . Nella hall dell’albergo che
ospita la Juventus Tiago spiega il perché del suo mutismo: nessuna
parola per timore di essere frainteso o non capito, soprattutto in un
momento delicato per il suo futuro. Il contatto con l’Atletico Madrid,
che lo voleva già a gennaio, è stato ripristinato e stavolta potrebbe
andare a buon fine, diversamente da quest’inverno, quando sfumò anche
il passaggio al Tottenham. « Eppure era già stato tutto definito con
gli spagnoli, ma non se ne fece più nulla » ammette Tiago, poi sceglie
il silenzio. Nonostante sia a un passo dall’addio, il portoghese non si
sottrae però agli obblighi istituzionali della tournée: sempre a
disposizione e sorridente, si mette in posa davanti alle auto da
sponsorizzare, firma autografi ai tifosi che lo cercano e ai quali
poco importa quante partite abbia giocato con la Juventus. In mancanza
di tanti fuoriclasse impegnati in Nazionale, Tiago è uno dei pochi
riconosciuti a livello internazionale.
DISGUIDI TATTICI
Un campione affermato che alla Juventus si trasforma in bidone: chi
attacca il portoghese ne denuncia la scarsa personalità, una pecca
caratteriale insormontabile come la sua incapacità di essere
trascinatore, chi lo difende solleva dubbi su un’involuzione così
rapida, sottolineando che in talune occasioni Tiago ha messo in mostra
lampi del suo potenziale ( verticalizzazioni,
passaggi calibrati, inserimenti) ma ha avuto difficoltà ad integrarsi
nella manovra bianconera, penalizzato anche dal modulo scelto da
Ranieri. Non è un mistero che Tiago è sempre stato abituato a giocare
in un centrocampo a tre, dove riesce a dare il meglio di se stesso, e
che il 44- 2 adottato dal tecnico non ha facilitato il suo gioco. Per
assurdo, il campanello dall’allarme è scattato fin dalla preparazione
estiva quando gli arrivi del portoghese e di
Almiron
hanno creato non poche perplessità per l’incompatibilità tecnica tra i due.
UN FUTURO DA COSTRUIRE
Adesso non resta che trovare una soluzione per piazzare, nel modo più
vantaggioso possibile, il centrocampista portoghese. L’ipotesi
Atletico sarebbe perfetta perché al giocatore piace come destinazione,
ma il nodo resta la questione economica. Consapevole di non poter
spuntare gli stessi soldi pagati al Lione l’anno scorso, la Juventus
riterrebbe un prezzo di cessione adeguato 11 milioni di euro, cifra di
valutazione del giocatore in seguito all’ammortamento. Ma la
trattativa con gli spagnoli è soltanto in fase embrionale. E intanto
Tiago si appresta a onorare probabilmente per l’ultima volta la maglia
bianconera. E i dubbi di un’intera stagione ( ma domenica giocherà
Tiago o no) a Melbourne non ci saranno. Campione pagato 13 milioni di euro E’ in vendita a 11 Dieci
mesi fa, a Pinzolo, l’avventura del portoghese iniziava in maniera
trionfale tra i cori dei tifosi. Ora, dopo una stagione deludente, è
tempo di addio. Anche se c’è chi teme una bocciatura affrettata
Tiago Cardoso Mendes, 27 anni, è arrivato alla Juve la
scorsa estate dal Lione. Acquistato per dirigere il centrocampo
bianconero ha deluso le attese: solo 20 presenze e 0 gol
(LaPresse)
|
|